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Scandalo Dieselgate. A migliaia richieste di risarcimento in Olanda. Volkswagen: “Non vediamo alcun fondamento giuridico”

La fondazione olandese Diesel Emissions Justice Foundation porta in tribunale la Volkswagen e chiede un risarcimento per conto di 8,5 milioni di proprietari di auto. La richiesta fa seguito allo scandalo Dieselgate per la falsificazione delle emissioni di vetture.

La fondazione si è appellata alla nuova legislazione nei Paesi Bassi che consente le class action; i querelanti hanno inoltre il ​​diritto di adire un tribunale se la società interessata rifiuta di raggiungere un accordo. I documenti citano anche la società Robert Bosch, che ha sviluppato il software per manipolare i rapporti sulle emissioni, l’importatore di auto Pon e alcune concessionarie olandesi.

Nell’autunno 2015, la Volkswagen ha ammesso di aver venduto 11 milioni di auto in tutto il mondo con un “impianto di manipolazione” segreto; il software le garantiva il superamento dei test in laboratorio sulle emissioni, mentre le auto emettevano livelli più elevati di inquinamento. “Questa legge offre giustizia a milioni di clienti, dentro e fuori i Paesi Bassi”, ha dichiarato la direttrice della di FDN Femke Hendriks in una nota. “La Volkswagen ha respinto il nostro invito ad avviare trattative, il che ci obbliga ad andare fino in fondo.” Le azioni della casa automobilistica, ha aggiunto, hanno causato “un danno tremendo” ai consumatori, all’ambiente e alla salute pubblica. “È giunto il momento per la Volkswagen di pagare per le truffe in tutta Europa.”

Multe

Volkswagen ha già pagato miliardi di euro per multe e risarcimenti a seguito dei procedimenti giudiziari negli Stati Uniti, Australia, Canada e Corea del Sud. In Europa, al momento, è riuscito a farla franca. A febbraio però la società ha accettato di risarcire 830 milioni di euro a 400.000 conducenti, a seguito di un caso presentato da gruppi di consumatori tedeschi. “Questa è la prima volta che la Volkswagen si è assunta la responsabilità delle sue azioni in Europa e sta cercando di correggere il passato, anche se solo per una piccola parte di consumatori coinvolti e per importi relativamente piccoli”, ha affermato Hendriks.

Nel 2017, a seguito dello scandalo Dieselgate, l’associazione olandese dei consumatori e dei mercati ha inflitto a Volkswagen una multa di 450.000 euro per “pratiche commerciali sleali”: l’azienda pubblicizzava le auto come eco-friendly, mentre in realtà non lo erano.

Nessun fondamento

Volkswagen ha risposto ai querelanti olandesi dicendo che le loro richieste di risarcimento danni non hanno basi. “I nostri clienti nei Paesi Bassi non hanno subito perdite o danni, poiché tutte le auto possono essere utilizzate nel traffico e sono sicure. Ogni giorno, oltre centomila clienti guidano ancora le nostre auto. Tutte le autorizzazioni necessarie sono valide e a posto. Per queste ragioni, non vediamo alcun fondamento giuridico per i reclami dei clienti. Questa nuova iniziativa non cambia la nostra posizione.”

Pic: Pixabay

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