Photo: Sara Prestianni
Uffici di rimpatrio in tutte le province belghe per convincere i migranti senza documenti ad andare via, è questo il piano del sottosegretario con delega all’immigrazione Sammy Mahdi, dice VRT. Gli uffici avranno il compito di incoraggiare tutti coloro che non hanno diritto a rimanere in Belgio a tornare volontariamente nel loro paese di origine perché più economico rispetto ai rimpatri forzati.
Ogni anno 24.000 persone vengono espulse dal Paese ma solo il 20% lascia il paese volontariamente. Il sottosegretario di Stato per l’asilo e la migrazione Sammy Mahdi riconosce che manca un approccio sistemico: non c’è quasi seguito per il grande gruppo che non se ne va volontariamente. Per garantire un approccio più proattivo saranno istituiti fino a tre uffici di rimpatrio in ogni provincia belga. Nelle grandi città, Bruxelles, Anversa e Liége, le loro attività saranno prioritarie.
“Le persone che devono lasciare il territorio riceveranno un documento in cui sono attese all’ufficio di rimpatrio”, dice il sottosegretario che intende, quindi, istituire una procedura a tappe per “sorvegliare” che il ritorno abbia effettivamente luogo. Coloro che non collaborano con un rimpatrio volontario controllato dagli uffici di rimpatrio dovranno affrontare il rimpatrio forzato.
Mahdi vuole stringere più accordi di rimpatrio e intende assumere più impiegati.