Il GGD, centro di pubblica sanità del comune di Amsterdam, ha da poco iniziato un progetto pilota per testare un farmaco, PrEP, già in uso negli Stati Uniti e che secondo lo United States Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ridurrebbe significativamente la probabilità di contrarre il virus dell’HIV in soggetti sani considerati a rischio.
Secondo quanto affermato da un portavoce del GGD al Telegraaf, per un totale di soli 370 posti disponibili riservati a candidati uomini, le richieste per il “trial” sarebbero un numero nettamente superiore. Molti vorrebbero provare la nuova pillola, insomma. Complice la fama del farmaco che, sempre secondo il CDC, presenterebbe pochi effetti collaterali e un’elevata efficacia.
Dall’Ufficio sanitario fanno infatti sapere che, per chi assume regolarmente il farmaco, la possibilità di contrarre il virus diminuisce dell’86%. Meglio rispetto al 70% legato all’utilizzo di prevenzioni “meccaniche” come il preservativo.
Ma le critiche, partite dagli USA dove la pillola è stata inventata, hanno trovato spazio anche nei Paesi Bassi: è un rischio “abbandonare la cultura del sesso sicuro”, afferma ad AT5 Sylvia de Ruguma, la fondatrice di PWW (organizzazione olandese in supporto alle donne sieropositive), perché il farmaco non garantirebbe la protezione da altre malattie sessualmente trasmissibili.
Gli esperti del GGD, per contro, intervistati dalla tv locale hanno parlato di un’eventuale combinazione del farmaco PrEP con metodi più ortodossi. E sempre ad Amsterdam debutta, oggi, uno sportello dedicato allo screening che propone un nuovo tipo di test per individuare la presenza del virus HIV.