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Il primo ministro Rutte ha fatto infuriare le ong di salvataggio del Mediterraneo utilizzando una retorica cara al governo italiano guidato da Giorgia Meloni: secondo lui, alcune di queste organizzazioni fanno parte di “un modello di business molto cinico dei trafficanti di esseri umani”. Pim Kraan, direttore di Save The Children Olanda, afferma che il primo ministro sta “criminalizzando la sua organizzazione di fronte al pubblico olandese. Mentre lavoriamo, anche per il governo olandese, per fornire aiuti umanitari ai deboli”, scrive NOS.
Dopo ripetute domande di Nieuwsuur, il ministero degli Affari generali afferma che le dichiarazioni sono “forse un po’ forti”. “Ma tutto è volto a guardare l’intera ampiezza del modello cinico del traffico di persone. Alcune ONG con le migliori intenzioni possono inavvertitamente contribuire a questo modello, ed è giusto discuterlo”.
L’uscita di Rutte sulle ong arriva il giorno prima della visita con la controparte italiana Georgia Meloni, con la quale discuterà di migrazioni. Sia i Paesi Bassi che l’Italia vogliono limitare in modo significativo il numero di persone che si avventurano in Europa dall’Africa e a gennaio la Meloni ha varato una legge che sottopone le organizzazioni di soccorso a una regolamentazione più severa, ricorda NOS.
Secondo il governo italiano, la legislazione è necessaria perché i soccorsi delle ONG attirano i migranti verso l’Europa ma ora, la Meloni ha un alleato in Mark Rutte, che cerca di superare a destra i partiti populisti del suo paese. In un’intervista con i giornalisti il 7 febbraio di quest’anno, alla domanda sull’aumento del numero di ong nel Mediterraneo, il primo ministro ha distinto tra “ONG buone e cattive”. Secondo Rutte, in quest’ultima categoria rientrano “le Ong non dignitose che lo fanno per soldi”. Secondo lui, i Paesi Bassi e l’Italia hanno un interesse comune nell’approccio di queste organizzazioni.
Rutte ha ripetuto al programma Jinek la storia: secondo lui, le ong sarebbero parte del business dei trafficanti ma non ha voluto fare nomi.
I gruppi per i diritti umani sono indignati. Judith Sargentini, direttrice di Medici Senza Frontiere Paesi Bassi, ritiene dannoso che Rutte “si lasci coinvolgere nei discorsi della premier italiana”.