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Rotterdam, via il nome coloniale del museo Witte de With

Il museo di arte contemporanea Witte de With di Rotterdam abbandona il suo nome coloniale. “Non rispecchia i tempi che viviamo” ha detto l’istituto, ribattezzato Kunstinstituut Melly da venerdì.

Il nome Witte de With era già sparito dalla facciata dell’edificio a giugno, dopo una scritta antirazzista di protesta. La contestazione era diretta all’azione coloniale di Witte de With, ammiraglio della marina olandese che distrusse Jakarta nel 1618.

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L’iniziativa del museo di Rotterdam ribalta la posizione ufficiale del governo di non rimuovere le statue dei colonialisti.

Quasi trecento persone hanno partecipato alla scelta del nuovo nome. “Melly” viene da un’opera dell’artista canadese Ken Lum (“Melly Shum Hates her Job”). L’opera di Lum era stata esposta per un periodo nel museo, poi restituita.

Nel nome Melly c’è tutto l’opposto del coloniale: rappresenta un’antieroina, donna e lavoratrice. Inoltre simboleggia il nuovo rapporto tra l’istituzione e la comunità cittadina.

Il passato coloniale dell’Olanda ultimamente è protagonista del dibattito pubblico. Non solo per le contestazioni alle statue e ai musei come Melly. Recentemente la relatrice dell’ONU ha ammesso che il Paese dovrebbe insegnare la storia coloniale a scuola. Si parla di paradosso olandese a proposito di una società in apparenza egualitaria che tratta come stranieri non occidentali i cittadini delle ex colonie. Per questo molte istituzioni culturali stanno prendendo posizione sul tema.

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