Il piano dell’ex-studente di Delft Boyan Slat sull’oceano, Rotterdam lo fa già in piccolo: pesca la plastica. Nel Nieuwe Maas si trovano piattaforme che bloccano i detriti prima che arrivino al mare. Ieri, con una cerimonia, sono state messe in funzione. A raccontarlo è il quotidiano Volkskrant.
Alla fine dello scorso anno tre “trappole” per la plastica sono state messe in posizioni strategiche lungo le rive del Maas di Rotterdam. Queste tre, dovrebbero poi diventare otto. Lo scopo è quello di bloccare i rifiuti prima che passino l’Hoek van Holland nel Mare del nord, e che vengano persi di vista continuando a vagare per il mare. Dalla plastica pescata si dovrebbe ottenere un parco galleggiante.
“Se ci preoccupiamo di raccogliere la plastica nella nostra città e nel nostro porto, contribuiremo a ridurre la zuppa di plastica nei nostri mari e oceani”, dice il promotore dell’iniziativa Ramon Knoester al quotidiano di Amsterdam.
I primi rilevamenti, tuttavia, non avrebbero entusiasmato anche se, dice il promotore dell’iniziativa, le cause potrebbero essere diverse e non necessariamente legate al rendimento del sistema. Knoester stima, “sulla base di cosa è stato trovato sulle coste”, che con le tre piattaforme di estrazione in un anno si possono togliere dall’acqua dalle 10 alle 20 tonnellate di plastica. Che è circa un quarto della plastica che scorre attraverso il Nieuwe Maas.
Riciclare
La plastica che viene pescata a Rotterdam, verrà riciclata, ed è intenzione farne elementi per un parco galleggiante. Tre blocchi pieni di piante ora si troveranno nel porto del Reno. Essi dovrebbero rappresentare il punto di partenza per un parco galleggiante di 150 metri quadrati.
I costi di tre trappole di plastica per la fondazione Recycled Island sono stati 200mila euro. Denaro che viene dal comune di Rotterdam, dal governo e da finanziatori privati. Se le prime tre piattaforme funzioneranno come ci si aspetta, il numero salirà a otto.