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RIVM : il coprifuoco aiuta a frenare la crescita dei numeri Covid

Come ogni sabato, NOS va a colloquio con i vertici di RIVM per capire la direzione che l’emergenza Covid sta assumendo e le linee guida che l’Istituto di sanità intende imprimere.

La settimana passata è quella dei processi e del rischio che il coprifuoco venisse messo al bando da una corte. Scampato (per ora) questo pericolo, rimane comunque il quadro preoccupante della pandemia in NL:  gli ultimi dati settimanali hanno mostrato martedì che il numero di  contagi, la percentuale di test positivi e la ratio di contagio R aumentano, così come il numero di ricoveri ospedalieri.

Secondo Wallinga, esperto di modelli di calcolo a RIVM, i dati sono relativi alle ultime due settimane; al contrario, non sono ancora disponibili le cifre degli ultimi sette giorni. Il modello di calcolo di RIVM è stato pesantemente criticato dai negazionisti di Viruswaarheid in tribunale: secondo loro, i dati sono sovrastimati e manipolati per giustificare il coprifuoco.

L’esperto non è d’accordo: secondo lui, infatti, RIVM lavora con standard internazionali e i risultati non sono dissimili da quelli di altri paesi.

Quanto alla manipolazione, Wallinga sostiene che manipolare quei dati sarebbe complicatissimo. Inoltre, si tratta di informazioni delle quali gli scienziati forniscono sempre le fonti. In ogni caso, ciò che RIVM comunica è l’enorme incertezza che al momento caratterizza la situazione.

E Van Dissel, il presidente dell’Istituto di Sanità aggiunge: “Guarda anche i modelli in altri paesi, come la Danimarca. La loro ultima stima è stata che la diffusione della variante britannica è del 67% più veloce di quella della variante classica. Questo dato è molto più pessimista della nostra stima del 37%  ”

Quanto alla possibilità di misurare gli effetti delle misure, e soprattutto del coprifuoco e dell’impatto della limitazione di visite, RIVM insiste come sia probabile che producano qualche effetto, nonostante sia difficile calcolarlo con precisione: “Nella riunione OMT del 19 febbraio abbiamo ottenuto nuovi dati, ma guardando le previsioni e i numeri attuali, si vede che i numeri effettivi di oggi possono essere spiegati al meglio se letti insieme alle due misure [coprifuoco e ospite unico a casa]-. E l’effetto che le misure producono è di circa il 10%, che corrisponde abbastanza ragionevolmente all’8-13% che abbiamo citato sulla base della letteratura scientifica. Ma è troppo presto per un verdetto definitivo “.

Secondo Wallinga  nella settimana in cui è entrato in vigore il taglio alle visite e il coprifuoco, vediamo una leggera diminuzione nel numero di riproduzioni della variante britannica. Tutto indica che c’è un effetto. “Proprio come ci aspettavamo. Ma se il numero di riproduzioni aumenta anche questa settimana certamente riduce l’effetto dell’inizio”. Senza coprifuoco, in breve, i numeri sarebbero cresciuti con grande rapidità.

Due settimane fa, van Dissel ha sostenuto che la diffusione della variante britannica potrebbe aiutare a prevenire quella sudafricana, più contagiosa. Su questo gli esperti rispondono, anche in questo caso, che l’incertezza rende difficile qualunque previsione: la sudafricana è stata rilevata poche volte e nonostante appaia più contagiosa non è ancora chiaro quale impatto possa avere.

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