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Rijksmuseum, la curatrice della mostra sulla schiavitù: vogliamo parlare di storie personali

“Rendere la storia non solo più complessa ma anche più umana” E’ questo lo spirito con cui Valika Smeulders, ricercatrice, sta preparando l’esibizione sul passato coloniale dell’Olanda che il Rijksmuseum aprirà nel 2020.

In una lettera sul quotidiano Trouw, la donna ha spiegato la sua decisione, evidenziando le discontinuità tra la mostra in preparazione e quelle passate. “Il loro scopo era sempre e solo quello di mostrare le rotte del “commercio triangolare”, le singole tratte navali e la vita nelle piantagioni” ha scritto, mettendo in luce le differenze dela mostra al Rijksmuseum: “Noi vogliamo fare un passo avanti e tradurre la Storia nelle vicende personali di ciascuno”.

Oltre a cercare di dare un volto e un nome alle persone deportate dal continente d’origine, Valika Smeulders non ha nascosto anche l’ambizione di mostrare i percorsi paralleli ma destinati a dividersi, semplicemente per il colore della pelle, di schiavi e uomini liberi. La ricercatrice di origine caraibica si è detta convinta che la conoscenza del passato e della storia di ciascuno sia il primo passo per la comprensione e l’accettazione della diversità.

A questo dovrebbe contribuire anche la mostra del 2020 del Rijksmuseum.

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