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Halbe Zijlstra volto feroce dell’accoglienza olandese

“Quella dei richiedenti asilo è una profonda, profonda crisi” ha detto Halbe Zijlstra, leader del VVD, al quotidiano AD. La soluzione? Per il politico olandese, politiche d’assistenza frugali con l’obiettivo di rendere i Paesi Bassi meno attraenti per i rifugiati.

Una svolta repressiva

Servirebbe così emendare la legislazione in materia d’immigrazione, trasformando i permessi di soggiorno dei richiedenti asilo da quinquennali ad annuali, ma anche rivedere la prassi del ricongiungimento famigliare e pensare un percorso più difficile per ottenere la cittadinanza.

Necessario, continua il politico, sarebbe inoltre un sistema di welfare più sobrio per i rifugiati: sì alle cure mediche emergenziali, ma niente “lifting, seni rifatti o cure dentali”. Che, secondo Zijlstra, sarebbero accuratamente da evitare. Infine case piccole per i migranti. Anzi containers per chi ha il permesso di soggiorno temporaneo.

Parole forti, insomma, quelle pronunciate dal leader dei liberali. Che hanno scatenato un fiume di polemiche da parte di cittadini e avversari politici, come la senatrice dei Verdi Tineke Strik.

Halbe Zijlstra ha dovuto così aggiustare il tiro e smorzare i toni, ammettendo uno sbaglio nella scelta delle parole.

Affermazioni fuori luogo, insomma. Dette però nel momento forse più delicato per il sistema d’accoglienza olandese: proprio lo scorso weekend, infatti, una ventina di persone a volto coperto hanno attaccato (con uova e fuochi d’artificio) il centro per rifugiati di Woerden, vicino Utrecht, nel quale secondo ANP sono ospitati 148 Siriani, di cui 51 bambini.

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