La riduzione delle operazioni aeroportuali di Schiphol a 460.000 movimenti può andare avanti: la Corte d’Appello di Amsterdam ha emesso una sentenza a favore dello Stato olandese in risposta all’appello presentato dalle compagnie aeree che intendevano impedire la riduzione, dice NOS.
In aprile, il tribunale aveva stabilito che la riduzione non poteva essere attuata perché il governo non aveva seguito le procedure corrette ma il ministro Harbers, responsabile dell’Infrastruttura e dei Trasporti ha presentato un appello, affermando che la decisione non era nell’interesse dei residenti vicino a Schiphol. La sentenza del tribunale è stata quindi annullata.
La riduzione di Schiphol a 440.000 movimenti aerei all’anno è l’obiettivo finale del governo, mentre attualmente ne sono consentiti 500.000. La sentenza di oggi riguarda una tappa intermedia a breve termine. A partire da novembre di quest’anno, il governo aveva pianificato una riduzione a 460.000 movimenti aerei a causa del disturbo acustico per i residenti.
Le compagnie aeree hanno quindi fatto ricorso, sostenendo che il governo avrebbe dovuto seguire una procedura di consultazione approfondita: il tribunale ha dato ragione alle compagnie aeree, affermando che il governo non aveva rispettato le normative europee: secondo l’Europa, le decisioni di riduzione degli aeroporti possono essere prese solo dopo determinate fasi, tra cui la consultazione delle diverse parti interessate. Il governo non aveva seguito tali procedure per la riduzione a 460.000 voli, secondo il tribunale.
La Corte d’Appello, tuttavia, si è schierata a favore dello Stato, sostenendo che non era necessaria una procedura così approfondita. Negli anni passati, il governo ha tollerato il superamento di determinati limiti di rumore. La riduzione a 460.000 voli è stata il risultato della fine di questa tolleranza.
Le compagnie aeree possono ancora fare ricorso in cassazione presso l’Hoge Raad, la Corte Suprema dei Paesi Bassi, contro questa sentenza.