Tasse più alte per i voli a lungo raggio, pagare di più per carne e latte/ latticini e ridurre lo stock di bestiamo: queste sono tutte misure aggiuntive che il governo potrebbe adottare per raggiungere gli obiettivi climatici, se l’esecutivo decidesse di seguire il parere ottenuto da diversi ministeri per ridurre le emissioni, dice NOS.
Secondo l’accordo di Parigi sul clima, i Paesi Bassi devono aver ridotto le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto al 1990 ma l’esecutivo ha già alzato la soglia al 60%. Per raggiungere questo obiettivo, le emissioni di gas come l’anidride carbonica, devono essere ridotte di altri 22 megatonnellate. Per farlo, i ricercatori suggeriscono di intervenire sui “prodotti inquinanti” quali, appunto, sono considerati carne, latte e voli con imposte e tasse.
Dalla tassa sugli aeromobili, già da 8 a 26 euro a biglietto, ma secondo i ricercatori non basta. Soprattutto per le distanze più lunghe, i passeggeri dovrebbero pagare di più, perché quei voli sono più inquinanti e non rientrano nel sistema ETS.
Ad esempio, i voli sotto i 2500 chilometri dovrebbero costare circa 26 euro in più, i voli fino a 6000 chilometri 75 euro e anche i voli più lunghi 150 euro. I proventi potrebbero quindi essere utilizzati dalle compagnie aeree per aggiungere carburanti più sostenibili.
I ricercatori propongono anche di vietare la vendita di auto aziendali alimentate a combustibili fossili a partire dal 2025 e di aumentare la tassa sull’acquisto di tali er i privati, rendendo il parco auto elettrico molto più allettante.
Il rapporto prosegue affermando che un cambiamento nel nostro modello di consumo verso il 2050 è “inevitabile”; secondo il rapporto, anche lo stock di allevamento dovrà “ridursi notevolmente di dimensioni”, del 30% almeno, perché si prevede che i soli interventi tecnici non saranno in grado di ridurre abbastanza le emissioni.