di Paolo Rosi
Due settimane fa Ayoub Aouragh (24), Germaine Statia (23) e Jamal Oulel (25) si sono incontrati a Rotterdam e in quattro giorni hanno progettato e messo online RefugeeHero.com.
Il sito è una piattaforma di social housing per rifugiati: una specie di Airbnb senza fini di lucro, dicono i tre fondatori. “RefugeeHero è un portale dove dove mettere a disposizione un tetto per i rifugiati che hanno già avviato le procedure di richiesta d’asilo”, racconta Ayoub Aouragh a 31mag.
“Questa crisi migratoria non è la prima e non sarà l’ultima. E quello dei rifugiati è un problema mondiale. Assieme a due amici, ci siamo resi conto che il problema maggiore, ora, è la mancanza di letti.” Continua il fondatore, specificando come l’idea finale sia quella di creare un hub digitale per migranti che permetta agli iscritti di cercare online dal corso di lingua al posto di lavoro.
Ma l’iterazione con le organizzazioni che in Olanda già si occupano (non senza difficoltà) dei richiedenti asilo, come il COA, si è rivelata più difficile del previsto. “Abbiamo provato a contattare l’Agenzia per i Rifugiati e il Vluchtelingenwerk in tutti i modi, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta”, conferma Ayoub.
Un problema per Refugee.com, che punta a essere strumento di mediazione tra istituzioni e rifugiati. Ma soprattutto un’occasione mancata per COA & Co., dato che qualche camera sarebbe già disponibile nel Paese. “Non abbiamo ancora sistemato nessun richiedete asilo, ma stiamo facilitando l’incontro tra diversi futuri ospiti”, conclude infatti Ayoub.

A complicare le cose, infine, la questione legale, dato che in molti Paesi è illegale “favorire” i sans-papiers. Ma Ayoub taglia corto: “Non ci rivolgiamo ai migranti illegali”. Con buona pace di chi, come il ragazzo arrestato a Rotterdam lo scorso 18 settembre o come i rifugiati del collettivo Wijn Zijn Hier, è chiamato “illegaal”.