Uno dei gruppi promotori del referendum sul Trattato di Associazione con l’Ucraina, ha citato in giudizio il governo olandese nel tentativo di impedire la ratifica dell’accordo. Forum voor Democratie è ora una formazione politica, populista ed euroscettica, guidata dallo storico Thierry Baudet. Secondo quest’ultimo, i giudici devono fermare il premier Rutte che ha annunciato di andare avanti con la ratifica dopo che i 27 leader europei hanno dato il via libera alle modifiche richieste dall’esecutivo olandese.
Ma per Baudet, quello del governo è un trucco: la condizione richiesta per l’accordo, e accettata poi dagli altri partner europei, è l’aggiunta di una clausola dove sia specificato che il Trattato non è l’anticamera per l’accesso dell’Ucraina all’UE e che l’Accordo non comporta alcun tipo di finanziamento nè al governo ucraino nè all’esercito di Kiev.
Nel referendum, che tuttavia era solo consultivo, il 61% dei votanti -che rappresentava, però, appena il 32% degli elettori- si è espresso per il no. La legge stabilisce che il governo deve decidere, nel più breve tempo possibile, di accettare o respingere l’esito delle urne. Questo, dice ancora Baudet significa che il governo deve o ritirarsi dal processo di ratifica o premere affinchè vada avanti. ‘Non c’è spazio per emendamenti, non vi è alcun compromesso possibile’, ha detto al giornale.
Entrambi i rami del Parlamento devono ancora votare sul compromesso raggiunto da Rutte e non è ancora garantito che il premier abbia la maggioranza al Senato.