Per chi scongiurava un accordo, ò’estensione di un giorno del summit europeo non sembra, alle 18, far sperare per il meglio: secondo Politico, la possibilità che si concluda anche la terza giornata con una fumata nera -nessun accordo- sul Recovery Fund, è molto concreta.
“In questa fase, non si tratta più di soldi, ma di potere”, ha detto un diplomatico di un Paese occidentale a Politico. Stando al portale di affari europei, se i “frugali” riescono a ridurre sotto i 400 miliardi di euro l’importo a fondo perduto per i Paesi più colpiti dal corona, sarebbero riusciti in un’impresa politica enorme che sposterà drasticamente gli equilibri continentali.
Secondo il portale, la loro fonte diplomatica disegna tre possibili scenari: Un fondo di 400 miliardi di euro, un fondo inferiore oppure nessun accordo. La questione dei Paesi dell’est e dell’inserimento della clausola del rispetto dello Stato di diritto per accedere ai fondi, sembra solo un diversivo: in reltà, la partita sarebbe ben altra.
I negoziati tra i 27 leader dell’UE potrebbero continuare fino a lunedì mattina, a condizione che possano raggiungere una svolta sui tre punti principali: il modello di governance, le dimensioni del bilancio e il Recovery Fund, ha spiegato ancora la fonte diplomatica a Politico.
La proposta della Commissione Europea -un fondo di 500 miliardi di euro, più 250 miliardi in prestiti- è stata respinta dai “frugali” che hanno chiesto un importo inferiore a fondo perduto e la possibilità per i singoli Stati di porre il veto all’accesso al denaro, qualora i governi ritenessero che i beneficiari non stiano facendo abbastanza. Dal canto loro, Spagna e Italia ritengono inaccettabili queste condizioni.
Questo pomeriggio, la delegazione italiana e quella olandese erano impegnate in colloqui diretti per cercare di superare l’impasse.