Rapporto dell’intelligence: “Il califfato un inferno, giovani non partite”

L’AIVD, il servizio olandese di intelligence, ha pubblicato ieri, martedì 12 settembre, un documento sulla vita nel “califfato”, il territorio a cavallo tra Iraq e Siria controllato dai militanti dell’IS. Secondo gli 007 violenza, esecuzioni sommarie ed indottrinamento sarebbero prassi quotidiana e colpirebbero con particolare durezza l’esistenza di bambini ed adolescenti. Tra questi, prosegue il rapporto, 70 bambini di nazionalità olandese, un terzo di loro nati nello Stato Islamico. Quanto agli aspetti del quotidiano, il documento entra nel dettaglio, raccontando prassi ed organizzazione dei fedeli di al-Baghdadi; chi arriva deve superare un colloquio volto ad evitare l’infiltrazione di “spie”, consegnare il passaporto e decidere se svolgere funzioni civili oppure militari. L’addestramento è duro e le possibilità di lasciare il califfato quasi nulle. I bambini vengono indottrinati e addestrati dall’età di 9 anni e costretti ad imparare l’uso delle armi; sempre dall’età di 9 anni, le bambine indossano il velo e possono essere date in spose. Il rapporto dell’intelligence si sofferma sulla distanza tra la propaganda dello Stato Islamico e la realtà, sottolineando le mistificazioni della potente macchina mediatica messa in piedi dall’IS. Intervistato da NOS, Rob Bertholee, capo dell’AIVD, si è detto particolarmente scosso dalla violenza delle informazioni raccolte. Dallo scoppio della guerra in Siria, il numero di “foreign fighters” olandesi è cresciuto molto, raggiungendo secondo le ultime stime le 200 unità. A partire sono in larga parte uomini ma le donne rappresentano 1/4 del totale. L’iniziativa dell’intelligence sarebbe stata concepita per dissuadere i giovani che pianificano lasciare i Paesi Bassi per arruolarsi nelle milizie del califfo. Il genitore di un giovane olandese partito per il fronte siriano, sentito da NOS, nutre dei dubbi sulla campagna di informazione perché a detta sua dovrebbe venire da un’autorità religiosa riconosciuta dal mondo islamico.  Secondo il documento sarebbero 5 al mese le partenze dall’Olanda con destinazione la Siria.

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