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La maggioranza dei parlamentari ritiene vadano imposte sanzioni contro Cina per la repressione, la detenzione e il maltrattamento degli Uiguri. I partiti ritengono necessarie sanzioni più severe e chiedono al governo cosa sia possibile fare per questa situazione, riporta NOS.
È emersa una grande preoccupazione in un dibattito a riguardo. “È spiacevole celebrare qui i 75 anni di liberazione mentre gli Uiguri affrontano quotidianamente l’oppressione”, ha detto Tuhnan Kuzu, leader del partito multietnico Denk. “Non dobbiamo stare zitti e guardare”.
“La Cina è colpevole di detenzione di massa e della scomparsa di 1 milione di persone nei campi. È difficile immaginare che siano stati strappati dalle loro famiglie e dai loro cari dal loro villaggio o città”, ha affermato la deputata Ploumer del PvdA.
La camera ha contestato l’atteggiamento del governo, ritenuto troppo morbido con la Cina. I documenti riportati nel New York Times alla fine dell’altro scorso non lasciano spazio per l’incertezza in merito alla sistematica oppressione cinese nei confronti degli Uiguri.
Contrariamente a quanto letto nei documenti, il governo di Pechino ha sempre sostenuto che i campi nella regione occidentale dello Xinjiang siano luoghi di formazione. Van Helvert, deputato del CDA ha affermato: “Quando ci sono ingenti interessi economici con un paese è difficile trovare spazio per discussioni riguardanti la violazione di diritti umani. Se questi interessi non ci sono, come in Siria, allora non esitiamo a condannare. È la follia della geopolitica”.
Ma il governo non concorda: chiede tempo sostenendo che la questione è complessa e non può essere limitata ad una lista nera di aziende cinesi.