Ancora pochi giorni rimasti per vedere la mostra Kleur Ontketend (Colore a briglia sciolta) che porta presso il Gemeentemuseum di Den Haag i capolavori di artisti olandesi e belgi,realizzati tra il 1885 e lo scoppio della prima guerra mondiale.
In quei trent’anni la pittura dei low countries, vale a dire Olanda e Belgio, conobbe una fioritura improvvisa, maturata sull’onda del movimento impressionista e neo-impressionista della vicina Francia. La mostra si apre con alcune opere di Monet, Cezanne, Signac e Matisse, i maestri francesi con cui gli artisti belgi e olandesi vennero in contatto alla fine dell’800.
Se la partenza è un po’ scontata, le opera esposte dalla seconda sala in poi sono una piacevole sorpresa: ci sono i ritratti di Kees van Dongen, artista di Delfshaven e grande amico di Picasso, tra cui il Portret van Dolly che domina i manifesti, il banner ed il catalogo della mostra; i mulini inondati di luce, le dune sabbiose e i paesaggi notturni di Piet Mondriaan gonfi di colore, nel periodo artistico antecedente alla definitiva conversione all’astrattismo. E poi i ritratti di un artista belga poco conosciuto in Olanda (dove peraltro visse e lavoro’), Rik Wouters, a cui è stata dedicata un’intera sala, quasi a scusarsi di averlo ignorato tanto a lungo, e ancora la Maannacht di Jan Sluijters, la notte di luna che illumina Laren nel 1911, quando era ancora solo un villaggio di campagna (ben prima di diventare il set del telefilm Gooische Vrouwen).
Il filo che unisce le opere esposte è l’uso innovativo e soggettivo del colore, che non serve più solo a descrivere e riprodurre la realtà’, ma anche ad interpretarla e ad esprimere emozioni. L’innovazione tecnologica, inclusa quella della chimica, del trentennio narrato dalla mostra contribuì a questo trionfo cromatico: per la prima volta i colori si potevano acquistare, pronti per l’uso, in comodi tubetti. Ma i nuovi colori industriali non sempre hanno resistito all’usura del tempo, e alcune delle opere in mostra hanno richiesto un intervento di restauro prima di essere esposte.
Alcuni pezzi appartengono alla collezione permanente del Gemeentemuseum, mentre il contributo esterno più importante arriva dal Royal Museum of Fine Arts di Anversa, attualmente chiuso per restauro.
La mostra rimarrà aperta fino al 3 gennaio 2016.