di Paolo Rosi e Carlotta Casamassima
Marcel de Graaff, ex-leader del partito islamofobo e razzista PVV, ora capogruppo della stessa formazione al Parlamento Europeo, è sospettato di brogli. A puntare il dito un deputato tedesco appartenente al PPE, i popolari europei, che ha chiesto l’apertura di una procedura d’indagine.
Suspicions of fraud by #ENF group Chair M Le Pen in today’s voting session : @EPPGroup is asking @MartinSchulz to launch an investigation
— Manfred Weber (@ManfredWeber) October 28, 2015
Pesanti le accuse: aver fatto quello che in gergo giornalistico è detto “pianista”: ovvero votare al posto di un collega. Esimio, in questo caso, perché si tratta di Marine Le Pen, presidente del Front National che lo scorso 16 giugno, assieme a Matteo Salvini, Geert Wilders e altri esponenti della destra populista europea, ha fondato la formazione parlamentare Europe of Nations and Freedoms (ENF). Il parlamento, dove votare per interposta persona non è consentito, sta ora conducendo un’indagine interna anche se la Le Pen, già lo scorso 29 ottobre, aveva declinato ogni responsabilità.
Totalement innocentée en conférence des présidents au @Europarl_FR, je porte plainte contre @ManfredWeber pour diffamation. MLP — Marine Le Pen (@MLP_officiel) October 29, 2015
Salvo poi ammettere, come riportato da Reuters, che il collega de Graaff avrebbe di fatto votato “a sua insaputa”: per ben quattro volte durante la sessione del 28 di ottobre. Il parlamentare olandese rischia, ora, una serie di sanzioni che vanno dal richiamo alla sospensione dall’aula.
Polemiche a parte, che cosa effettivamente è stato discusso nella sessione parlamentare in questione? Si è parlato di politiche comunitarie in materia di “nuovi cibi” e respinto un disegno di legge per permettere ai singoli stati di proibire la distribuzione sul territorio nazionale di cibi OGM approvati dall’Unione. Si è infine emendato il Budget 2016, allocando 1,16 miliardi di euro per il “management” dei flussi migratori e 500 milioni per i produttori di latte, che a settembre avevano vivacemente protestato a Bruxelles.