Tony Webster from San Francisco, California, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons
Riceve meno attenzione di petrolio e gas, ma molto carbone viene importato dalla Russia in Olanda, nonostante le sanzioni, mentre quel carbone potrebbe essere ottenuto abbastanza facilmente anche da altri paesi, dice NU.nl
Le società olandesi importano carbone da vari paesi, tra i quali il Sud Africa, la Colombia, l’Australia e gli Stati Uniti ma la Russia è finora il più grande fornitore, con una quota annua dal 25-30%. Ovvero (compreso il transito) circa 10 milioni di tonnellate di carbone, per un valore di circa 3,5 miliardi di euro.
Alla domanda sulle cifre più recenti delle importazioni di carbone dalla Russia, CBS dice a NU.nl che sono segrete. Tuttavia, i grandi acquirenti con sede nei Paesi Bassi affermano di comprare ancora oggi carbone dalla Russia che viene poi bruciato in 5 centrali in Olanda.
Le 5 società, tra le quali Tata Steel, pianificano una exit strategy dall’acquisto dai russi ma non subito. A meno che il governo non lo imponga.
I porti di Rotterdam e Amsterdam, i due più grandi “trasbordi di carbone” in Europa, sono più importanti delle loro centrali elettriche a carbone e dell’industria. Da lì, il carbone viene trasportato, tra le altre cose, nella zona della Ruhr in Germania, spiega NU anche se René Peters dell’organizzazione di ricerca TNO, dice al portale che la dipendenza dalla Russia, per quanto riguarda il carbone, è inferiore.
Un portavoce del ministero dell’Economia olandese ha detto a NU che “non è ancora possibile prevedere se il carbone russo entrerà a far parte del boicottaggio”.