Sophie Stevenson, la 24enne, originaria di Stoke-on-Trent, vittima -dice lei- di un “pull a pig” da Jesse Mateman, un coetaneo olandese, è andata a raccontare la sua storia in tv.
Al programma televisivo britannico, la ragazza ha descritto la vicenda come una vacanza romantica diventata un incubo: “Abbiamo trascorso ogni giorno insieme, siamo andati in spiaggia, ci siamo sentiti quando eravamo lontani”.
Dopo il ritorno da Barcellona, Sophie dice di aver continuato a chattare con lui ogni giorno e di aver parlato di una relazione a distanza. In quel momento i due hanno deciso che lei sarebbe andata a trovare Jesse ad Amsterdam.
Quando Sophie è arrivata, Jesse non c’era. “Ho provato a chiamarlo, ho provato a mandargli un messaggio, a sentire un suo amico, ma mi aveva già bloccato, il che mi è sembrato strano. Dopo circa 20 minuti mi sono fatta prendere dal panico”.
Sophie ha aspettato all’aeroporto per due ore e mezza, per poi capire che era uno scherzo, e dice : “Ho sentito squillare il mio telefono e la prima cosa che ho pensato è stata che fosse Jesse che mi diceva che era successo un disguido e stava arrivando, o qualcosa del genere, poi ho aperto il messaggio in cui c’era scritto: ‘You’ve been pigged, due emoticon di maiali, è stato tutto uno scherzo, due emoticon che ridono.”
Continua Sophie, “Ho risposto solamente: ‘Come puoi essere così crudele?’ e poi mi ha bloccato”. Questo è stato l’ultimo contatto che i due ragazzi hanno avuto.
Sophie non vuole che altre ragazze abbiano questa terribile esperienza umiliante. L’avvocato di Jesse ha dichiarato che il suo cliente nega di essere responsabile del “pull a pig” in questione. “Mateman nega tutto questo e dice di essere vittima lui stesso delle accuse della ragazza: egli sostiene che il messaggio che è stato diffuso sui social media non è stato scritto da lui”. Mateman sottolinea che hanno avuto una relazione di una notte mentre erano a Barcellona, ma non si sono più sentiti durante la vacanza”.
Jesse accusa Sophie di essersi inventata tutto, ma lei risponde che l’unica ragione per cui ha voluto raccontare l’accaduto è che non vuole che ciò succeda ad altre ragazze.
Sophie dice di aver ricevuto un grande supporto e sostegno da chi sta seguendo la vicenda.