In tre stranezze, vi raccontiamo il voto olandese di domani
Acqua politicizzata
L’acqua ha colore? In Olanda, pare di si. Ha colore, si coalizza, è di destra o sinistra, ambientalista o neoliberista. E’ cosi di parte da richiedere un’assemblea ad hoc, Il Waterschap appunto, un retaggio medfievale, come dice Toine Heijmans sul Volkskrant, che in 4 gatti andranno comunque a votare. D’altronde l’acqua è importante ma le poltrone, anche nei Paesi Bassi, lo sono altrettanto. Nel programma di governo era prevista l’abolizione dell’Autorità per le acque, cosi da riconoscere qualche competenza alle tanto bistrattate province. E invece si va al voto e le Waterschap sono ancora li.
Frisia, la Scozia d’Olanda
E se di stranezze in questa singolare tornata elettorale vogliamo parlare, non può mancare una parola per l’FNP, il Fryske Nasjonale Partij un movimento che chiede l’indipendenza dellla Frisia, regione a nord del Paese. Sono seri? Più o meno. Non che la rivendicazione sia totalmente campata in aria: il friso è una lingua, i frisoni hanno una loro identità, uno sbocco al mare e 3 isole. Addirittura il merchandising locale di Albert Heijn è in friso (sorvoliamo sui problemi che l’ufficio marketing ha con la geografia: qualche mese fa, riempirono Groningen di pubblicità in friso.) Ma è abbastanza per chiedere la secessione? No, infatti l’FNP si limita a reclamare il suo seggio al senato, la sua presenza nel consiglio provinciale e una manciata di consiglieri comunali. La tentazione scozzese è forte ma dove andrebbe un micro-stato di mezzo milione di abitanti?
La provincia che finisce alle Antille
Il Noord Holland, la provincia di Amsterdam arriva fino alle Antille, dove gli olandesi-antilliani domani voteranno per i loro consigli e per la provincia del Noord Holland (che a maggio contribuirà all’elezione del Senato ). Un decentramento all’ennesima potenza.
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