Il pubblico ministero presso il Tribunale penale per l’ex Jugoslavia, ha chiesto mercoledi 7 dicembre la pena dell’ergastolo per Ratko Mladic, il generale serbo-bosniaco accusato di crimini di guerra, tra i quali genocidio, in relazione alla strage di musulmani nella città di Srebrenica, compiuta nell’estate 1995. Il processo, iniziato nell’estate 2011, giunge ora alle battute finali.
Su Mladic, 74, pendono due capi d’accusa per genocidio legati al tentativo di eliminare la componente musulmana dalla Bosnia per creare uno Stato “etnicamente puro” composto solo da serbi. Nella realizzazione del suo piano, sarebbe stato affiancato dal leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic, condannato nel mese di marzo a 40 anni di carcere. Mladic nega ogni accusa.
“Sarebbe un insulto alle vittime e ai sopravvissuti e un affronto alla giustizia, chiedere pene inferiori a quella massima prevista dalla legge, ossia l’ergastolo”, ha detto Alan Tieger, procuratore presso il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia.
La sentenza è attesa nel mese di Gennaio. Con la fine del processo a Mladic, si concluderà il lavoro dell’ ICTY