Il processo MH17 si è aperto con l’ombra delle minacce ai testimoni: secondo il pubblico ministero olandese (OM) molti hanno paura di ritorsioni o addirittura temono per la loro incolumità, nel secondo giorno del processo contro i primi quattro sospettati coinvolti nell’abbattimento del volo della Malesyan Airline nei cieli dell’Ucraina nel 2014.
Le minacce sarebbero arrivate dai servizi segreti russi. E la paura non è ingiustificata, ha affermato il procuratore Thijs Berger. La persona che ha procurato il video prova che mostra un TIR mentre trasporta il missile BUK, usato per abbattere l’MH17, sarebbe stata minacciata. Per la pubblica accusa i responsabili sarebbero le forze di sicurezza russe e gruppi paramilitari in Ucraina.
L’OM ritiene che la longa manu russa stia cercando di condizionare l’esito del processo. Per questa ragione, il giudice ha dato il via libera a non rivelare le identità dei testimoni. Oleg Pulatov, l’unico dei quattro sospetti ad aver nominato un legale, ha contestato l’anonimato richiesto da alcuni testimoni.
Il pubblico ministero vuole sapere al più presto se Pulatov è disposto a rilasciare una dichiarazione scritta o un video girato in Russia. L’OM sta inoltre studiando se Pulatov può essere portato a testimoniare nei Paesi Bassi senza essere arrestato. “Sarà doloroso per i parenti vederlo uscire di nuovo dall’aula come un uomo libero”, ha detto Berger. “Tuttavia, per un buon processo, questa potrebbe essere l’opzione migliore. Inoltre, fino a prova contraria è innocente .”
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