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Processo alla Mocro Maffia, scontro tra Taghi e il pentito Nabil B: non ti ho mai visto

Il secondo giorno dell’udienza del processo Marengo, il principale sospettato Ridouan Taghi si è nuovamente scagliato contro il testimone della corona Nabil B, dice AT5. Allo stesso tempo, ha detto di non conoscerlo.

Forti misure di sicurezza presso il bunker di Osdorp, nonostante l’assenza di diversi sospetti. Ridouan Taghi, dice AT5, e Nabil B, il pentito, siedono ai lati estremi del tribunale. Il boss della Mocro Maffia avrebbe interrotto il giudice, sostenendo di voler guardare in faccia Nabil B, perché le sue sarebbero menzogne.

L’udienza di oggi del processo Marengo si è focalizzata sull’interrogatorio della corte al pentito, con argomenti generali relativi alle dichiarazioni che ha precedentemente rilasciato alla polizia. La corte vuole sapere da Nabil se conosceva già il gruppo intorno a Taghi – come lo descrive il pentito – prima di essere coinvolto. “Tra le altre cose. Era chiaro che si stava trafficando con la droga” e ha parlato di un’organizzazione “potente”, con la quale B. si riferisce al suo carattere violento.

Per Nabil, l’uso della violenza era normale: “mangiare o essere mangiati”. Si può essere una grande organizzazione criminale che traffica droga senza l’uso di violenza? chiede retorico il pentito chje dice di aver gestito “grandi quantità di denaro” tutte finite a Taghi”. Secondo il pentito, tale amministrazione era gestita dal coimputato Mohammed R., di cui sono a processo anche due fratelli. Uno di loro è Saïd R. attualmente detenuto in Colombia e in attesa di estradizione.

Nabil B. si è fatto arrestare nel gennaio 2017 con un’arma da fuoco a PC Hooftstraat. “L’ultima volta hai detto che hai ricevuto ordini indirettamente da Taghi e che sono passati attraverso Said. Il signor Taghi sapeva che sei stato chiamato?”, La corte vuole sapere dal pentito. “Sapeva molto bene chi ero e io sapevo molto bene chi era”.

I giudici hanno chiesto a B. della gang arrestata a seguito di un enorme ritrovamento di armi a Nieuwegein nel 2015: la polizia e la magistratura presumono che le armi trovate appartenessero al gruppo di Taghi. Nabil ammorbidisce la posizione di Saïd R.: lui non voleva avere niente a che fare con gli omicidi. “È stato risucchiato”.

Anche il co-imputato Mohammed R. cerca di mettere alle strette l’ex complice:  Mohammed R. indica un iPhone che Nabil B. aveva nella sua cella ed era stato tenuto nascosto alla giustizia. “Perché non hai detto sotto giuramento che avevi quell’iPhone?”. Nabil ammette di aver mentito. “Solo quando sei colto in flagrante riconosci di aver mentito”, risponde Mohammed R., che poi si rivolge alla corte: “Lo conosco. So come smascherare le sue bugie.”

Taghi insiste di essere tornato in Olanda, dal 2000, solo saltuariamente: “per mangiare patatine fritte speciali” e fare visita alla famiglia. Il confronto con Nabil è stato duro: Taghi insiste di non conoscere il pentito ma Nabil B. dice : ci siamo seduti insieme in uno shisha lounge e tu hai detto: se hai bisogno di me, puoi andare da Said o Mao. [un imputato n.d.r.]

Il presunto boss della Mocro Maffia prende in giro il premier. Alla domanda se abbia mai giocato a scacchi con il pentito nello shisha lounge, risponde al giudice: “Proprio come Rutte, al momento non mi sovviene”.

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