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Processo alla Mocro Maffia, la procura chiede il sesto ergastolo

La Procura chiede l’ergastolo nei confronti di Said R., l’ultimo indagato arrestato nel processo Marengo, il procedimento contro la Mocro Maffia attualmente in corso. È la sesta volta che l’OM chiede un ergastolo nel maxi processo contro il gruppo di Ridouan Taghi.

Il Pubblico Ministero ritiene Said R. corresponsabile di tre omicidi, oltre ad alcuni tentativi e preparativi, commessi tra il 2015 e il 2017, debba scontare la pena del carcere a vita.

Secondo il pubblico ministero, la violenza è stata così brutale che l’ergastolo rimane la sola ed unica pena proporzionata, dice NOS. Per la Procura, Said R., 50 anni, era uno stretto contatto di Taghi: avrebbe impartito ordini di uccidere, dopodiché R. ha coordinato capisquadra e raccolto informazioni sugli obiettivi, informando il boss attraverso le chat.

L’OM estrae prove a carico di Said R. dai messaggi intercettati e utilizza anche le dichiarazioni del testimone chiave del processo. Il teste chiave ha descritto R. come “una specie di fratello maggiore” di Taghi. Secondo la Procura, R. aveva un ruolo di primo piano all’interno dell’organizzazione criminale e gestiva anche l’arsenale.

Detto R. era latitante da molto tempo. La polizia è finalmente riuscita ad arrestarlo tre anni fa nella città colombiana di Medellín, dove si nascondeva.

Dato che la sua estradizione nei Paesi Bassi ha richiesto molto tempo, la gestione del suo caso nel processo Marengo è stata notevolmente ritardata: gli altri indagati hanno già ascoltato la sentenza e sono intervenuti anche i loro avvocati.

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