I leader di PvdA, SP, D66, GroenLinks e CDA si sono sfidati ieri sera, domenica 26 febbraio, sul palco allestito dal canale RTL nel primo duello televisivo prima del voto. Come previsto erano assenti il premier Mark Rutte e il leader PVV, Geert Wilders, in protesta con la direzione del programma che, a detta loro avrebbe invitato “troppi partiti”.
Nessun vincitore
Come ha sottolineato anche la stampa olandese, dal primo faccia a faccia non è emerso alcun vincitore: se a sinistra, Verdi, Socialisti e Laburisti si contendono lo scettro di leader dello schieramento dall’altra il cristiano-democratico Sybrand Buma ha chiarito che non entrerà in un governo progressista. Alexander Pechtold del D66, invece, non chiude la porta ad alcuna ipotesi.
Via la franchigia dell’assicurazione sanitaria?
Il dibattito è iniziato con una dichiarazione sull’eliminazione della franchigia dell’assicurazione sanitaria. Secondo Roemer (SP), Jesse Klaver (Groenlinks) e Asscher (Pvda) la franchigia va abolita. Per il socialista Emile Roemer, la franchigia è una “sanzione sulla malattia”: il suo partito chiede anche l’abolizione del sistema delle assicurazioni sanitarie, con il ritorno ad un meccanismo interamente pubblico. Dello stesso avviso verdi e laburisti. Di parere contrario tanto i liberali quanto i cristianodemocratici: “Sarebbe troppo costoso abolire la franchigia”, ha detto Sybrand Buma mentre Alexander Perchtold suggerisce di lasciarla solo a carico degli alti redditi.
Fine vita
Trova posto, nel dibattito, anche una tematica di natura etica: è giusto aiutare gli anziani che lo volessero a concludere la loro esistenza anche se non malati terminali? L’estensione della normativa sull’eutanasia vede nettamente contrari CDA ed SP, mentre D66, GroenLinks e PvdA psono a favore. Asscher trovare la questione un grande dilemma ma se un anziano sente di non avere più stimoli a proseguire la vita, dice, dovrebbe essere sostenuto nella sua decisione di morire con dignità.
Islam
Tema caldo della serata, il rapporto con l’islam: nessuno dei leader trova la religione islamica una minaccia per la società ma il leader cristianodemocratico ha aggiunto “non arricchisce affatto la nostra cultura”. I cristiani vorrebbero il pugno duro contro l’islam radicale.
Rifugiati
Il PvdA non è contro i rifugiati, ma non ritiene che il paese debba accoglierne altri. Pechtold e Klaver, al contrario, dicono che l’Olanda dovrebbe ospitarne di più. “Non possiamo dire: ora è troppo”, dice Klaver sostenendo che i Paesi Bassi hanno delle responsabilità internazionale. Dello stesso avviso Alexander Pechtold. Asscher sostiene che l’Europa debba distribuire meglio il carico degli arrivi mentre il CDA insiste che l’Olanda non ha “posto” per poter accettare altri arrivi. Secondo l’SP la questione dei richiedenti asilo va affrontata a monte, nei loro paesi d’origine.
Licenziamenti facili
Più articolata la posizione sul “flexwerk”, la legge che aumenta la flessibilità nel mondo del lavoro. Secondo Alexander Pechtold, e il D66, ci vuole più flessibilità e i datori di lavoro dovrebbero essere in grado di licenziare con meno oneri. Dello stesso avviso i cristiano-democratici, contrari i leader di sinistra che chiedono maggiori garanzie per i lavoratori.