PRIGIONI L’ONU bacchetta l’Olanda sulla trasparenza del sistema penale. Per il ministero della giustizia, invece, tutto ok

Per gli esperti dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), che la scorsa settimana hanno visitato l’Olanda, la supervisione governativa sul trattamento dei prigionieri non sarebbe efficace né sufficientemente indipendente.

Secondo quanto riportato da ANP, gli esperti dell’ONU hanno denunciato una mancanza di basi legali e di supporto politico nei confronti del Nationaal Preventie Mechanisme (NPM), organo nato nel 2011 (a seguito di accordi internazionali) con l’incarico di sorvegliare le prigioni e prevenire il trattamento degradante dei detenuti.

Insomma, nei Paesi Bassi mancherebbero seri controlli sui controllori.

Secca la replica del Ministero di Sicurezza e Giustizia, che ha definito le critiche “focalizzate sulla struttura piuttosto che sull’effettiva sorveglianza”. Secondo le autorità olandesi, infatti, non vi sarebbe nemmeno la necessità di un NPM, data la presenza di altre strutture in linea con la Convenzione ONU contro la Tortura.

Ma nel 2014 il Nationale Ombudsman, ufficio politico che raccoglie le denunce della cittadinanza contro gli abusi di stato, aveva già richiesto una revisione del Preventie Mechanisme per gli stessi motivi denunciati la settimana scorsa dagli ispettori internazionali: scarsa indipendenza e malfunzionamenti interni.

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