Tempi duri per gli studenti olandesi. E’ ufficiale: dopo il voto favorevole di martedì 21 del Senato, 36 contro 29, la riforma del sistema olandese di finanziamento agli studi superiori entrerà in vigore dall’anno prossimo. Dal primo settembre, dunque, i nuovi iscritti all’Università non riceveranno più la borsa di studio di cui oggi beneficiano ma saranno obbligati a chiedere prestiti, almeno 15000 euro secondo le prime stime, per pagare il proprio percorso formativo. I finanziamenti, offerti da compagnie private, dovranno poi essere ripagati dagli studenti nel corso della loro vita lavorativa, per una durata massima di 35 anni e per un importo mensile non superiore al 4% del proprio salario. Attraverso l’introduzione di questi due paletti, insieme al mantenimento delle card che permettono agli studenti di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici del paese in alcune fasce orarie, la ministra dell’istruzione Jet Bussemaker ha potuto cantare vittoria e puntare il dito contro i fantasmi evocati dalle opposizioni. Sempre secondo la ministra, infatti, la riforma libererà nuove risorse, quasi 1 miliardo di euro, che potranno essere investite per migliorare la qualità dell’Università. Ma tanti rimangono i dubbi e i malumori anche tra i parlamentari che hanno votato la riforma. A farsene portavoce è stata Esther-Mirjam Sent, senatrice del partito laburista (PvDA), che ha criticato lo spirito privatistico che pervade l’intera riforma. “Lo studio non deve essere finalizzato solo al profitto privato ma deve aiutare anche a sviluppare i talenti individuali” Ha detto durante la seduta. Non è cambiata di una virgola, invece, la posizione degli studenti che già a dicembre avevano manifestato a Den Haag contro la proposta di riforma. “E’ un giorno nero per l’università olandese” ha dichiarato il Sindacato nazionale degli studenti (ISO).