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Post-Covid, ospedali in ripresa ma la normalità è ancora lontana

Oltre un mese dopo che il numero di pazienti Covid in terapia intensiva ha iniziato a diminuire, tutti gli ospedali dei Paesi Bassi stanno ricominciando ad offrire regolarmente i loro servizi. I progressi, però, tardano ad arrivare: la maggior parte degli ospedali offre solo metà delle cure fornite prima della crisi del coronavirus. Un quarto sta offrendo solo il 25% delle cure regolari, riferisce NOS dopo aver contattato gli ospedali.

Il numero di casi di coronavirus ha iniziato a diminuire da metà aprile, lasciando spazio alla ripresa delle cure mediche regolari. La maggior parte degli ospedali ha iniziato ad espandere le proprie cure a fine aprile o inizio maggio, riaprendo le cliniche ambulatoriali e ricominciando ad fornire interventi chirurgici non urgenti. Si è ancora ben lontani però dal ritorno ad una funzionalità completa delle strutture ospedaliere e in alcuni ospedali è la terapia intensiva si trova ancora al di fuori dell’ICU. Anche le cliniche ambulatoriali stanno funzionando molto al di sotto della loro piena operatività, secondo l’emittente.

Gli ospedali stanno agendo con cautela e gradualmente. L’ospedale Antonius di Nieuwegein ha affermato che non può aiutare immediatamente tutti. “Ciò è in parte dovuto al fatto che per la cura del coronavirus sono ancora necessarie estrema attenzione e capacità e dobbiamo essere in grado di rispondere rapidamente se il virus riemergerà. Riteniamo poi che sia importante che i nostri dipendenti abbiano spazio per riprendersi dal periodo intenso appena passato, ha detto un portavoce a NOS. “Inoltre al momento non possiamo ricevere più persone in ospedale, a causa della misura che impone un distanziamento sociale di 1,5 metri”. Le liste di attesa sono cresciute nelle settimane in cui le cure mediche non di emergenza erano ferme. Gli ospedali stanno dando la priorità ai pazienti che hanno più bisogno di cure. Diversi ospedali prevedono di funzionare al di sotto della capacità per almeno il resto dell’anno.

Gli ospedali stanno lavorando sodo per trasformarsi ed aderire alle misure di distanziamento sociale. I pazienti vengono sottoposti a screening per possibili sintomi di Covid-19 all’ingresso, vengono tracciati percorsi pedonali, le visite vengono dilazionate durante tutto il corso della giornata e, nelle cliniche ambulatoriali, ci sono meno posti nelle sale d’attesa e vengono posizionate barriere in plastica. Durante la crisi, gli ospedali hanno acquisito esperienza con consultazioni telefoniche o videochiamate. Questo sarà usato molto di più in futuro, ove possibile, in modo che meno persone debbano recarsi in ospedale.

La cessazione delle cure regolari, unita ai costi aggiuntivi per le cure e agli aggiustamenti legati al coronavirus, ha comportato anche un duro colpo per le finanze degli ospedali. Le perdite esatte non sono state annunciate, ma secondo NOS sarebbero decine di milioni di euro per ospedale – in linea con le precedenti stime dell’associazione olandese degli ospedali NVZ.

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