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Post-covid NL, recessione economica e negozi sul lastrico

Il calo di vendite dovuto alla pandemia di coronavirus ha portato molti negozi olandesi sul lastrico ha riferito al Trouw Jan Meerman, direttore di INretail, l’associazione di categoria dei rivenditori.

Meerman ha affermato che le cose sono effettivamente peggiori di quanto appaiano quando si guardano strade dello shopping sempre più affollate come Kalverstraat ad Amsterdam. Secondo lui, queste aree commerciali attraggono  circa la metà dei visitatori pre-coronavirus. Un recente studio di Retailagenda ha concluso che finchè non verrà trovato un vaccino contro il coronavirus, i clienti continueranno a fare meno acquisti nei negozi fisici, preferendo la sicurezza dello shopping online.

Le società di vendita al dettaglio hanno riferito di avere tra il 35 e l’80% in meno di affluenza e si aspettano che il 20 – 40% dei negozi scompaia entro due anni. Anche agenti immobiliari e comuni si aspettano la chiusura di un numero elevato di negozi. Le persone stanno lontane e ciò causa l’ aumento delle chiusure e la perdità di vitalità dei centri urbani.

Questo fenomeno riguarda in particolare le città più piccole e medie, ma anche grandi centri come Amsterdam e Utrecht che hanno visto una significativa riduzione dei walk-in a causa della crisi del coronavirus, hanno scritto i ricercatori di Retailagenda. INretail ha ideato un “piano di grandi città”, per rendere sicuro e facile per gli acquirenti recarsi in un negozio fisico. Assicurarsi che i clienti sappiano quali orari non sono molto affollati e rendere il parcheggio più economico in quei momenti, è tra le ipotesi allo studio.

Hub Bloem di Stec Groep, una società di consulenza che ha indagato sulla crisi dovuta alla pandemia, ritiene che i piani di INretail non risolveranno i problemi di fondo dei Paesi Bassi che hanno più negozi di quanti siano necessari. Secondo lui, è fondamentale una trasformazione. “Gli edifici commerciali possono essere convertiti in qualcos’altro, soprattutto nelle strade di accesso che portano alle città interne”, afferma Bloem. Case, sarebbe l’opzione migliore, poiché ciò risolve due problemi. L’aspetto negativo della trasformazione è che gli affitti per la casa sono molto più bassi rispetto agli affitti commerciali, e ai proprietari di immobili non piacerà. “Ma non esistono alternative”.

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