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ll consiglio comunale di West Betuwe, nel Gelderland, ha deciso di interrompere la seduta online giovedì sera dopo uno “Zoombombing”: il loro incontro, tenutosi attraverso il servizio di videochat online Zoom, è stato interrotto quando insulti razziali, immagini pornografiche, disegni osceni e svastiche sono apparsi sullo schermo, riporta De Gelderlader.
La riunione del consiglio è stata interrotta su richiesta del consigliere Petra van Kuilenburg del partito LLBWB, con il sostegno quasi unanime degli altri consiglieri. Van Kuilenburg è convinto che dietro questo avvenimento ci sia la mano di un hacker. Secondo De Gelderlander, invece, l’ “hacker” avrebbe ottenuto facilmente l’accesso attraverso il collegamento alla riunione, che è stato pubblicato sul sito web del comune. Inoltre, l’incontro non è stato protetto da password.
LLBWB è ancora convinto che l’utilizzo di Zoom sia un errore e ha richiesto di porre fine delle riunioni digitali. “Vari comuni circostanti non svolgono più meeting online a causa degli hacker e anche a causa della paura che questo possa facilitare la diffusione di virus”, ha riferito Kuilenburg al giornale. “Inoltre, se avvengono online, le discussioni non posso essere portate avanti in maniera soddisfacente. Non possiamo correre questo rischio. Avevo già inoltrato un avvertimento al riguardo sei settimane fa. Il servizio video Zoom è traballante. Ecco perché discutiamo per il ripristino delle normali riunioni nel municipio non appena ciò sia possibile”.
