Secondo quanto riportato dai maggiori quotidiani nazionali, non ci sarà condanna per i due agenti di polizia che, nell’aprile 2013, hanno ucciso a colpi di arma da fuoco il ventinovenne Mike Stok, a Rotterdam. Il giovane, che portava il cane a passeggio lungo Fazantstraat, è stato colpito alle spalle a seguito di una lite con le autorità, scoppiata per la mancanza del guinzaglio al collo dell’animale.
E sebbene i poliziotti, le cui identità rimangono ad oggi riservate, siano stati riconosciuti colpevoli rispettivamente di omicidio e tentato omicidio, nel corso della giornata di ieri il Tribunale di Rotterdam ha decretato la sospensione della pena.
Nessuno finirà in carcere, insomma. Del resto i pm avevano già chiesto l’assoluzione per i due agenti e il verdetto della corte, arrivato ieri a seguito del ricorso presentato dai famigliari della vittima, ha confermato il “comportamento corretto” dei poliziotti, i quali avrebbero agito per “putativa legittima difesa” (putatief noodweer).
La notizia arriva nell’“estate calda” della polizia, cominciata con i riots di Schilderswijk a seguito dell’omicidio di Mitch Henriquez, e proseguita, tra le altre cose, con lo spiacevole episodio di Almere.
A spese dei contribuenti, le forze dell’ordine serrano allora le fila. Intervistato da AD, il capo della polizia Gerard Bouman ha annunciato la costruzione di una task force composta da 25 avvocati per difendere gli agenti in casi particolarmente delicati. “Voglio la miglior protezione legale possibile per la mia gente”, avrebbe detto Bouman al quotidiano, chiedendo inoltre che i poliziotti vengano trattati in maniera giuridicamente diversa, rispetto ai normali cittadini, per reati di aggressione e tentato omicidio.