POLITICA Rifugiati, il Consiglio d’Europa bacchetta l’Olanda. Ed è crisi di governo

La coalizione di governo è in crisi per la vicenda dei rifugiati di “Wij Zijn Hier“. Dopo lo sgombero del Vluchtgarage dello scorso lunedi e la proziezione sul palco nazionale della vicenda dei 130 rifugiati messi in mezzo alla strada dal comune di Amsterdam, è arrivata la presa di posizione del Comitato ministeriale del Consiglio d’Europa: l’Olanda deve offrire un pasto ed un tetto (il cosidetto principio “bbb: bad, bread, bath”) anche agli irregolari. La decisione era attesa da mesi, dopo che una commissione del Consiglio d’Europa, un’organizzazione internazionale con il compito di vigilare sul rispetto della Convenzione Europea per i diritti dell’uomo, aveva stabilito che la dura legislazione nazionale sui richiedenti asilo dei Paesi Bassi, viola i diritti fondamentali. La decisione del Comitato dei ministri è tuttavia ambigua: l’Olanda deve si modificare le sue politiche ma spetta al Paese decidere come.

Subito dopo la notizia della decisione, si è riunito un gabinetto straordinario: i due partner di governo, VVD e Pvda infatti, da mesi si scontrano sulla questione. Il VVD, partito del premier Mark Rutte, ritiene che la tutela della Convenzione europea non si applichi ai sans papier mentre il Pvda, il partito laburista, chiede di ascoltare il Consiglio d’Europa. Le tensioni della coalizione sul tema, non sono nuove: lo scorso anno, dopo un’estenuante trattativa, il governo ha abbandonato il disegno di legge che avrebbe introdotto nei Paesi Bassi il reato di immigrazione clandestina. Intanto la questione ha fatto saltare la tregua tra i due partner di governo e la riunione  d’urgenza convocata dal primo ministro non ha prodotto risultati: dopo 10 ore di discussione a porte chiuse, ancora fumata nera. Oggi riprenderanno i colloqui. Per il VVD, assicurare il minimo anche agli irregolari, produrrebbe un effetto calamita sul Paese ma il duro rapporto stilato dalla commissione del Consiglio d’Europa si focalizza sulla scarsa accoglienza del Paese, soprattutto sulla norma che prevede l’espulsione dai centri di detenzione dei richiedenti ai quali è stato negato l’asilo.

 

Cover Pic: Pixabay

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