Il ministro degli affari sociali Lodewijk Asscher ha annunciato ieri, in una nota ufficiale, che il governo ha pronta a una legge per bloccare pensioni, sussidi statali e borse di studio a chi decide di partire dai Paesi Bassi per combattere assieme ad organizzazioni terroristiche in Siria e Iraq.
Secondo il ministro, il taglio dei fondi dovrebbe servire da deterrente per i cosiddetti “foreign fighters”. La legislazione esistente, riferisce il Telegraaf, prevede già uno stop dei prestiti da parte di DUO e dei pagamenti dalla banca di previdenza sociale SVB, ma i tempi in cui si finalizzano i tagli sono spesso spesso troppo lunghi.
La nuova legge, che verrà discussa dal Consiglio di Stato in autunno, prevederebbe lo stop immediato di sussidi, pensioni e borse di studio per chi è riconosciuto affiliato a organizzazioni terroristiche da parte dei servizi segreti (AIVD). Una norma che, nonostante tratti questioni di sicurezza interna, dovrà comunque tenere conto della legislazione internazionale in materia e specificare bene secondo quali criteri i servizi segreti decreteranno le affiliazioni.
Asscher ha infine fatto sapere che ai rimpatriati sarà data l’opportunità di richiedere i “benefits” persi, nella speranza che le misure di welfare aiutino durante il processo di reinserimento dei combattenti all’interno della società.