Non si può dire che l’ingresso in politica di Abraham Maarten “Bram” Moszkowicz con il neonato Partito per i Paesi Bassi (VoorNederland, VNL) , sia passato del tutto indifferente: il mese passato una vasta attenzione dei media, sabato scorso la prima uscita pubblica presso il mercato di Almere.
Ma cosa è il VNL e chi è esattamente Bram Moszkowicz? Il primo, come riporta il Trouw, è un partito formato da fuoriusciti del PVV insoddisfatti dell’estremismo di Geert Wilders, e che ha deciso di posizionarsi a destra del VVD di Rutte, definendosi un “classico partito liberale” d’ispirazione cristiana, scettico nei confronti dell’islam.
Bram Moszkowicz è un nome ben noto alle cronache olandesi: avvocato di stars, politici e uomini di malaffare ha legato il suo nome ad alcune tra le vicende più controverse dell’ultimo ventennio ; dal presidente surinamese Desi Bouterse, condannato per traffico di stupefacenti da un tribunale olandese, al super-criminale Willem Holleeder (quello del rapimento di patron Heineken, per intenderci), passando per star della musica come Patty Brard (la ricorderanno gli aficionados di San Remo) e senza dimenticare lo stesso Wilders, finito a processo nel 2010 per istigazione all’odio razziale. E soprattutto, come scrive il Volkskrant, è colui che ha patteggiato con il governo una maxi-multa da 2,5 milioni di euro per evasioni contributive precedenti al 2012.
La carriera da legale di Moszkowicz è poi finita il 30 ottobre del 2012 quando, come riportarono i principali quotidiani, venne radiato dall’albo per aver accettato nel corso degli anni precedenti circa 15 000 pagamenti in contanti all’oscuro dell’Ordine degli Avvocati.
Da quel giorno Moszkowicz è l’avvocato “gevallen”, caduto, un aggettivo con il quale lui stesso ha giocato nel corso della breve apparizione ad Almere.
Ma i rapporti problemattici con il fisco, per l’ormai ex-legale delle stars, sono stati diversi. Due società da lui presiedute, infatti, hanno dichiarato bancarotta nei primi mesi del 2015. La prima, Mr. Abraham Moszkowicz B.V., con un buco totale di 5 572 614,46 euro e un debito nei confronti dello stato di € 88 612,46. La seconda, secondo quanto riportato da NU, chiamata Chatan e anch’essa fallita con un buco di bilancio da 172 941,50 euro.
Un personaggio a metà tra l’Azzeccagarbugli di manzoniana memoria e l’avvocato del diavolo, uno insomma che ben figurerebbe in Italia
Certo è che la vicenda di Bram Moszkowicz, catapultato dalla bancarotta alla politica, pare un po’ la brutta copia delle più famose “porte girevoli” tra governi e mondo della finanza.
Author: Roland Gerrits Source: Wikimedia Commons License: Creative Commons 3.0