Il lupo solitario che nel marzo scorso si aggirava per le campagne di Drenthe e nei dintorni di Groningen è stato trovato morto in Germania: ucciso da un camion sull’autostrada A7 secondo una nota ufficiale del NLWKN, i Forestali della Bassa Sassonia che si occupano di monitorare i lupi nella regione.
L’analisi del DNA, compiuta dallo Senckenberg Institut di Francoforte, ha poi dimostrato che il “polderwolf”, come alcuni quotidiani olandesi lo avevano chiamato, proveniva da una colonia di Münster. E proprio da lì aveva cominciato, a inizio primavera, una “zingarata” verso i Paesi Bassi: un viaggio che, oltre a preoccupare pecore e allevatori, lo ha reso famoso come il primo lupo a mettere piede in Olanda negli ultimi 150 anni.
La storia aveva entusiasmato gli amanti della natura, affascinati dal ritorno della specie in una delle zone morfologicamente più basse e con la più alta densità abitativa d’Europa. Ma quello del lupo gitano tedesco rimane soprattutto un mistero, quanto meno per la passione della bestia nei confronti delle aree residenziali.
Una forma di pazzia, o di curiosità, alla fine costatagli la vita.