Martijn Buell, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Il Partito per gli Animali olandese annuncia una singolare svolta, per una formazione considerata di sinistra: prima delle provinciali, dice di voler sostenere i boeren, i contadini dei Paesi Bassi. Ma di volerlo fare “liberandoli” dalla schiavitu del profitto a tutti i costi, aiutandoli a concentrarsi sulla natura.
Per fare questo, dice il Pvdd, lo Stato deve aiutare i boeren a sbarazzarsi del bestiame. Secondo la leader Esther Ouwehand, boeren e animali sono vittime di un’agroindustria puramente orientata al profitto, scrive Joop.
Secondo il partito, la transizione dall’allevamento di bestiame a un’agricoltura sostenibile dovrebbe essere stimolata con sovvenzioni: se lo Stato fa il suo, dicono gli animalisti, gli agricoltori spendono meno soldi in pesticidi, fertilizzanti artificiali e mangimi per animali, quindi rimane di più per loro stessi.
Le colture devono crescere su campi che sono immediatamente adatti al consumo umano, non all’alimentazione animale. Inoltre, le banche che hanno guadagnato denaro dall’agroindustria dovrebbero pagare una tassa, dice il Pvdd.
Secondo il partito, non c’è contraddizione tra rurale e urbano: la campagna ha preso il via nel Brabant Settentrionale, la provincia dove i residenti soffrono maggiormente per le conseguenze negative dell’agroindustria.