Dopo una lunga battaglia legale, il Comitato olandese per le restituzioni ha riconosciuto alla famiglia di Irma Klein il valore di un dipinto di sua proprietà.
Durante l’occupazione nazista, è stata obbligata, per sopravvivere, a vendere un Kandinsky allo Stedelijk Museum di Amsterdam, guadagnando però solo una piccola parte del suo valore reale. È successo nel 1940: il quadro, Painting with Houses, è stato venduto per 1.600$.
Il Comitato tuttavia, rifiuta la restituzione del dipinto: rimarrà in esposizione allo Stedelijk Museum, perché “di pubblico interesse”. Questo ha scatenato la rabbia e la preoccupazione degli esperti: infatti l’Olanda una volta era leader nella restituzione delle opere d’arte.
D’altra parte, i visitatori dello Stedelijk appoggiano la politica del museo: secondo loro, l’arte nasce per essere vista e apprezzata da tutti. Anzi, molti sono d’accordo sul fatto che spesso i dipinti raggiungano i musei e le collezioni al termine di storie tristi o tragedie.
Tuttavia, pensano anche che la famiglia Klein debba essere risarcita, ma il Comitato non ne ha fatto menzione. Secondo il loro avvocato anzi, non sono tenuti a risarcire nessuno, perché l’organizzazione non si occupa di accordi finanziari.
Ad oggi, il valore del dipinto si aggira intorno ai 26 milioni di dollari.
Eric Idema, segretario generale del Comitato, sostiene che ogni responsabilità sull’accordo finanziario ricadrà sul museo.
Ma lo Stedelijk non ha avanzato nessuna offerta: nel frattempo la famiglia Klein gli ha intentato causa. Tuttavia si difende con una lettera del Comitato stesso che lo esonera da ogni altro provvedimento con la famiglia Klein sul Kandinsky; inoltre, secondo loro, l’opera “gode di una posizione significativa nella collezione dello Stedelijk Museum”.