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Per decenni, i servizi segreti belgi non sono stati informati dai loro partner americani e tedeschi di una vasta operazione di spionaggio che probabilmente aveva come obiettivo anche il Belgio, dice 7sur7. Secondo un rapporto del Comitato R, l’organo di controllo dei servizi segreti belgi, il paese è stato “volontariamente” escluso dall’operazione segreta, alla quale hanno preso parte anche Olanda e Francia, scriveva oggi il quotidiano fiammingo De Tijd.
Il comitato R è giunto a questa conclusione esaminando il caso di Crypto AG, una società svizzera specializzata nella crittografia delle comunicazioni di cui la CIA e la sua controparte tedesca, la BND, erano diventate segretamente azionisti nel 1970.
Con il nome in codice Rubicon, l’operazione mirava a far sì che Crypto AG fornisse ad alcuni paesi macchine crittografate con le quali i servizi statunitensi e tedeschi potessero hackerare segretamente le conversazioni: condotta tra il 1973 e il 1993, dice ancora 7sur7, Rubicon è considerata una delle operazioni di intelligence più ampie dalla seconda guerra mondiale.
Ma il Belgio venne escluso dal programma e anzi, i cabli dei suoi diplomatici sono stati probabilmente spiati per decenni.