Stando a quanto scrive NRC, sono oltre 1.600 bambini scomparsi dai centri per richiedenti asilo nei Paesi Bassi negli ultimi 4 anni e mezzo. Un cifra che fa paura, ma quanto mai realistica.
I dati, infatti, si basano sulle informazioni raccolte da COA e Nidos, due punti di riferimento nei Paesi Bassi quando si parla di richiedenti asilo. Se la prima rappresenta l’agenzia centrale per l’accoglienza dei richiedenti asilo, l’altra è l’organizzazione che ha la custodia di tutti i minori stranieri non accompagnati nei Paesi Bassi.
Questi bambini hanno lasciato i centri e dove siano non è noto. Sono proprio le due organizzazioni a formulare alcune ipotesi in proposito. Ad esempio, alcuni dei bambini scomparsi potrebbero essere partiti per unirsi a familiari o amici in Germania, Belgio o Francia.
Ma non sempre le notizie sono così positive. Non mancano, infatti, segnali che lasciano immaginare una situazione di sfruttamento per i richiedenti asilo minorenni. D’altronde, “quando un bambino scompare da un rifugio è sempre preoccupante”, hanno affermato Nidos e COA.
Molti dei richiedenti asilo minorenni provengono dal Marocco, con un cifra pari a 325, seguiti da 190 bambini dall’Algeria, 167 dall’Afghanistan e 114 dalla Siria e dall’Eritrea.
I primi tre paesi sono considerati “sicuri”, il che significa che le possibilità di ottenere lo status di rifugiati nei Paesi Bassi sono davvero poche. Diversa è, invece, la situazione di chi proviene dalla Siria e dall’Eritrea. In questo caso, infatti, il permesso di soggiorno viene solitamente concesso.
Secondo NRC, il numero di bambini che scompare dai centri asilo è di gran lunga superiore. Basta pensare a tutti quei minori che la polizia straniera di Rotterdam trova regolarmente. In questi casi, la prassi è sempre la stessa: i bambini vengono inviati al centro di accoglienza di Ter Apel, per poi iniziare la procedura di asilo.
Tuttavia, stando alle dichiarazioni della polizia, non tutti i bambini ricevono questo trattamento. Spesso accade che, una volta lasciati alle porte del centro di accoglienza, i minorenni si allontanino dopo poche ore, prima di essere assegnati a un tutore.
Una vera e propria emergenza che continua a destare grandi preoccupazioni.
All’inizio di quest’anno, anche il National Rapporteur on Human Trafficking, Herman Bolhaar, si è soffermato sulla questione, con l’intento di richiamare l’attenzione del governo. Gli sforzi attuali non sono sufficienti, ma si devono spendere molte più energie nella protezione di questi bambini.