Il Progetto Cleanup Ocean, la startup dei record che ha raccolto in due anni milioni di euro, messa in piedi dallo studente olandese 22enne Boyan Slat inizierà le operazioni prima di quanto previsto; la “pulizia degli oceani” partirà ad inizio 2018 e durerà meno di quanto programmato.
In 5 anni, avrebbe detto lo studente a Reuters, la metà della plastica versata in mare potrebbe essere stata già recuperata.
Il progetto è stato inizialmente impostato per l’avvio solo nel 2020 ma l’arrivo di un finanziamento di 20 milioni di euro, ha ridotto considerevolmente i tempi. Slat e il suo team di 65 esperti hanno fatto enormi passi avanti. “Abbiamo scoperto come migliorare, accelerare e rendere la pulizia più economica”, ha detto lo studente.
La pulizia del sistema avviene grazie a due bracci galleggianti sul mare; questo meccanismo, utilizza il naturale flusso e riflusso delle acque per trattenere la plastica galleggianti e guidarla ad un punto di raccolta centrale, dove una nave -una volta al mese- passerà a svuotare questi “secchi dell’immondizia” galleggianti.
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I rifiuti verranno, quindi, riciclati e venduti. Il problema più grande – come ancorare il sistema a 2.000 chilometri dalla costa – è stato risolto l’anno scorso. La squadra inizialmente aveva previsto di ancorare il sistema al fondale marino ma i ricercatori hanno accertato che una sorta di ‘galleggiante’ può essere sufficiente per ancorare il sistema di pulizia senza dover contare sul fondale marino.
Primo obiettivo del Cleanup Ocean è quello di ripulire il più grande pezzo di “plastic soup” alil mondo – alla deriva tra le Hawaii e la California. Slat prevede che gli oceani saranno completamente puliti prima della seconda metà di questo secolo.