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Novax in Olanda regalano frullatore alle donne incinte che non si vaccinano

Pic author: fisheye.at   Source: Flickr   License:  Some rights reserved

Novax in Olanda regalano un frullatore del valore di 300euro in cambio del no al vaccino per la pertosse; è questa la singolare trovata di un’organizzazione pro life che spera, promettendo un “goodie” piuttosto costoso di convincere le aspiranti mamme a cambiare idea. Secondo NOS.nl, De Reclame Code Commissie avvierà un’azione legale contro il sito olandese Miss Natural Lifestyle.

Più di un mese fa, il sito web ha scritto a chiare lettere che questo  vaccino è ‘disgustoso’ e mette a repentaglio la salute della madre in gravidanza e del bambino.

Molte persone non apprezzato questa trovata pubblicitaria. Un pediatra che lavora all’ospedale pediatrico Beatrix di Groningen ha scritto su Twitter “Per favore, smettetela. I bambini muoiono in terapia intensiva a causa di malattie che potrebbero essere debellate con la vaccinazione”. La deputata Maarten Hijink, ha definito la pubblicità “idiota”.

 

Dagli anni ’90, la pertosse è diffusa nei Paesi Bassi e ogni anno, circa 170 bambini finiscono in ospedale a causa della malattia e uno di loro muore di pertosse. L’anno scorso, il sottosegretario Blokhuis ha deciso di includere il vaccino contro la pertosse nel programma di vaccinazione obbligatorio.

Il programma televisivo EenVandaag, lo scorso anno, aveva  condotto un’ndagine sui vaccini, coinvolgendo circa 32.000 persone. Tra i risultati emersi, il 70% degli olandesi  si è detto favorevole a rendere le vaccinazioni obbligatorie. Una percentuale sorprendentemente bassa, rispetto ad altri paesi, giustificata -probabilmente- dalla reticenza per motivi religiosi diffusa in molte aree del paese. I novax in Olanda, insomma, esistono e non sono pochi.

Secondo l’82% della popolazione, i centri diurni non dovrebbero ammettere i bambini non vaccinati, mentre il 55% è favorevole ai tagli di benefici per i figli dei no vax.

Emerge tuttavia una certa diffidenza per le istituzioni e per le informazioni che queste diffondono. Non solo il 12% dei giovani genitori rivela alcuni dubbi sulle informazioni di RIVM, il servizio sanitario, ma una percentuale pari al 24% si mostra scettica a questo proposito.

 

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