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NOS: per ottenere il lavoro da Commissario UE, Hoekstra è diventato ecologista

L’olandese Wopke Hoekstra, il nuovo commissario dell’UE per il Clima, si è trovato costretto a diventare ecologista. Questa è l’opinione di alcune delle persone coinvolte nella sua nomina, secondo quanto riferito da NOS. Questa decisione ha sorpreso i democristiani europei, che avevano visto Hoekstra come un alleato per indebolire gli obiettivi climatici a vantaggio delle multinazionali petrolifere. Ecco una panoramica.

Il 21 settembre  Diederik Samsom, ex leader del PvdA e precedentemente sostenitore del dimesso Commissario europeo Frans Timmermans, ha chiamato il Commissario in pectore: Samsom, che è rimasto a Bruxelles come alto funzionario dell’erede di Timmermans, avrebbe giocato da mediatore per chiudere la partita.

Una settimana e mezza prima “dell’esame climatico” di Hoekstra davanti al Parlamento europeo, dove deve superare il diffuso scetticismo sulla sua credibilità, Samsom ha una buona notizia per Eickhout, leader del Groenlinks al Parlamento europeo: Hoekstra è disposto a fare grandi concessioni ai Verdi.

“È stata la prima volta che ho pensato: posso davvero influenzare l’agenda climatica se sono disposto a sostenere Hoekstra”, dice Eickhout. Questa agenda è diventata oggetto di una dura lotta tra i democristiani e i gruppi dei socialdemocratici e dei Verdi.

L’arrivo di Hoekstra offre ai Verdi l’opportunità opposta alle attese dei cristiano democratici, nemici giurati dell’agenda verde: Hoekstra ha bisogno di una maggioranza di due terzi nella commissione per l’ambiente del Parlamento per diventare commissario europeo.

In teoria, il neo Commissario aveva due opzioni per raggiungere questo obiettivo. Cercare un accordo a destra con i Conservatori europei o a sinistra con i Verdi.  Secondo i democristiani, diventare commissario europeo per il Clima senza il sostegno dei Verdi non è una scelta credibile dal punto di vista politico. Quindi Eickhout, membro della commissione per l’ambiente, avrebbe assunto una posizione di partenza eccellente per porre condizioni ferree a Hoekstra.

I Verdi non lo volevano ma se lui voleva a tutti i costi quel posto, questi avrebbero potuto pensarci, a patto fosse disposto ad accettare tutte le condizioni che gli venivano imposte, in primis ridurre le emissioni di gas serra almeno del 90% entro il 2040. E chiedono un piano concreto per la riduzione dei sussidi ai combustibili fossili.

Durante il suo “esame climatico”, Hoekstra ha acconsentito a quasi tutti i punti dei Verdi e dei socialdemocratici, causando preoccupazione tra i suoi stessi supporte. Uno di loro, che vuole rimanere anonimo, ha detto a NOS: “È venuto con molte più promesse verdi di quanto pensassimo. Siamo stati intrappolati, non potevamo votare contro il nostro candidato. I socialdemocratici e i Verdi hanno giocato bene, meglio di noi”.

Durante l’audizione, sorge il dubbio sulla credibilità di Hoekstra, soprattutto per il suo passato in Shell e McKinsey. I gruppi dei Verdi e dei socialdemocratici non sono ancora soddisfatti e ritardano il loro sostegno definitivo. Per timore di non avere tempo per la conferenza di Dubai di dicembre, Hoekstra, un giorno dopo, ha fatto ancora più “promesse verdi”: Greens e  socialdemocratici possono ora convincere i loro sostenitori a dare il via libero.

“Io sono orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto”, dice Eickhout. “In due settimane abbiamo capovolto completamente l’agenda. La Commissione si è ora impegnata in un’agenda ambiziosa cruciale per il verde”.

I democristiani minimizzano questa vittoria. “È ancora da vedere se queste ambizioni diventeranno realtà”. Tuttavia, parlano di “una brutta settimana”.

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