“È il capo dei paesi sobri, il ribelle settentrionale dell’Unione europea, il capitano dei contributori netti (Stati UE che versano maggiormente nel budget comunitario). Il primo ministro Rutte è sotto i riflettori internazionali.”, dice Bert van Slooten, corrispondente di NOS da Bruxelles.
“Sempre più spesso, il primo ministro olandese è visto come il frontman dei piccoli paesi. L’uomo che con una certa autorità può contraddire i più grandi nell’Unione europea Merkel e Macron“. Ma da dove arriva questa autorità del premier olandese? Certamente dagli 8 anni di premiership nei Paesi Bassi che gli conferiscono il titolo informale di “senior” tra i capi di Stato europei.
“Rutte ha sviluppato una sorta di rapporto di amore-odio con l’Europa durante la sua presidenza”: se all’inizio del suo mandato considerava l’UE con scetticismo, ora il primo ministro si è dovuto ricredere. Complice, scrive ancora Bert van Slooten, la presidenza olandese dell’UE nel 2016, Rutte ha capito il ruolo strategico dell’appartenenza all’Unione e i vantaggi che l’Olanda e la sua attività interna possono trarne.
Con l’addio di Londra, i Paesi Bassi cercano di profilarsi come avamposto del libero mercato in Europa e cercano di costituire una sorta di “coalizione del rigore” con gli scandinavi, i paesi baltici e gli austriaci, Rutte si oppone a una politica troppo mite sull’euro.
Con i francesi, il primo ministro vuole assumere un ruolo guida nella lotta contro le emissioni di CO2. Oggi il clima riceverà molta attenzione durante il suo discorso. Vede come la sua missione per convincere i paesi dell’Europa orientale che dalla politica sul clima si può persino guadagnare denaro.
Rutte vuole che tutti i paesi dell’UE, compresa la Polonia e l’Ungheria, accettino i rifugiati. Inoltre, le persone che ora cercano di venire in Europa devono essere scoraggiate. Rutte, come Merkel e Macron, vuole più accordi con i paesi africani riguardo all’accoglienza dei richiedenti asilo.
Inoltre, Rutte è il più nominato tra i futuri Commissari europei: tra un anno si vota e in tanti lo considerano un papabile ai vertici dell’Euroburocrazia.