I fornitori costringerebbero i negozi online ad addebitare prezzi minimi per i loro prodotti, nonostante ciò non sia consentito. Chiunque addebiti prezzi inferiori viene “punito” venendo escluso dalla lista dei clienti, dice l’autorità olandese per i consumatori e i mercati (ACM). Questo fenomeno sarebbe molto diffuso.
Uno degli imprenditori colpito da questa pratica scorretta è René de Bruin, racconta NOS: ha un negozio web con il quale commercia parquet e laminato ma sente la pressione dei suoi fornitori. “I prezzi di vendita al dettaglio sono imposti, non suggeriti”, dice ad NOS Radio 1 Journal. Se rifiuta di applicarli, il contratto viene concluso.
In passato ha provato a praticare prezzi più bassi sul suo sito, ma ha subito riceuto un “richiamo”. Perchè i fornitori vorrebbero un tariffario minimo? Secondo lui, sono i negozi fisici a fare pressione altrimenti non possono competere con quelli online.
De Bruin ha ora rimosso completamente i prezzi dei prodotti dal sito. Solo se i clienti lo chiedono potranno veder praticati prezzi più bassi. Ma gran parte delle aziende non vuole rispondere a NOS.
Secondo l’organizzazione delle filiali per i negozi online, thuiswinkel.org, il problema interessa più settori. “Sentiamo storie come questa più spesso, ovunque ci siano grandi produttori che controllano il mercato”.
L’Authority olandese di vigilanza sul mercato ha annunciato di voler avviare un’indagine sulla questione. Le multe possono arrivare fino al 10 percento del fatturato di un’azienda.
È difficile dimostrare che un fornitore abusi della sua posizione perchè i prezzi minimi sono spesso imposti oralmente. L’authority invita i negozi online ad archiviare e inoltrare e-mail e altri documenti che provino se i fornitori hanno abusato del loro potere.