Il comitato per le sanzioni delle Nazioni Unite ha rifiutato di scongelare fondi libici, bloccati nel 2011, per saldare un debito a favore di un’associazione no profit del principe belga Laurent che è ora in liquidazione, dall’ufficio del ministro delle finanze, Vincent Van Petegehem, e dal liquidatore della società , Alex Tallon. A sostenerlo è Le Soir.
Il 29 gennaio il comitato ministeriale ha accettato di inviare una notifica alle Nazioni Unite per chiedere che quei fondi, depositati in Belgio, venissero resi disponibili ma l’ONU non è stata convinta dalle ragioni avanzate.
La società Euroclear con sede a Bruxelles detiene nei propri conti fondi libici della Libyan Investment Authority (LIA) per un importo di circa 14 miliardi di euro. Il Global Sustainable Development Trust (GSDT), fondo senza scopo di lucro chiede il pagamento di 44 milioni di euro per un progetto di riforestazione interrotto in Libia, spiega RTBF: si basa su una sentenza della Corte d’Appello del dicembre 2014 che si è pronunciata a favore dei liquidatori.
In questa vicenda, il fratello minore del re si è lamentato in più occasioni di non essere stato sostenuto dallo Stato belga nei suoi tentativi di recuperare questo debito dalle autorità libiche, a differenza di altre società che sono state risarcite. Il governo precedente si era opposto a questo disgelo, citando in proposito una nota dell’FPS Affari Esteri che sosteneva come la sentenza del tribunale belga fosse arrivata 3 anni dopo le sanzioni.
Il governo De Croo, invece, ha deciso di dare seguito alla richiesta dei liquidatori dell’associazione ma non ha convinto la commissione sanzioni.