Chayenne Wiskerke, della società Wiskerke, la più grande azienda a conduzione familiare specializzata nell’esportazione delle cipolle, ha affermato al Financieele Dagblad che invece di essere distrutte, quest’anno le eccedenze di cipolle dovrebbero essere inviate in Africa.
La donna ha dichiarato: “ci sono 20 milioni di persone che stanno morendo di fame nell’Africa dell’est e qui abbiamo cibo in abbondanza, lo trovo scioccante”.
Nelle due settimane appena passate, Wiskerke ha scritto all’ambasciata olandese, a diversi paesi africani così come all’Organizzazione mondiale per il commercio e al Programma alimentare mondiale, per proporre la sua idea. Non crede però che il suo piano verrà messo in atto a causa di regolamenti (molti paesi africani impongono al momento una imposta del 100%) o risposte troppo evasive.
Wiskerke ha precisato che la sua azienda non ci guadagnerebbe nulla. “Il nostro unico scopo è non sprecare montagne di cibo quando c’è gente che non ne ha affatto”.
I Paesi Bassi sono il dodicesimo produttore di cipolle al mondo e una grande parte viene esportata. Tuttavia quando la Russia a metà febbraio scorso ha smesso di importare dall’Europa prodotti agricoli in sovrabbondanza, il mercato delle esportazioni è crollato.