di Paola Pirovano
Photocredit: ©Martina Bertola
Una bandiera gialla e bianca sventola a Amsterdam Noord, tra i traghetti che fanno la spola con il centro città, i container adibiti a bar e un sommergibile abbandonato.
Si tratta della Flag of Compassion, opera di un collettivo che rappresenta un invito a riflettere sul senso della parola “compassione”. L’idea di esporla in questo quartiere in fase di sviluppo e è della galleria Nieuw Dakota, luogo di esposizione di arte contemporanea e laboratorio di sorprese.
Nieuw Dakota rappresenta l’avventura già dal nome e fa riferimento a qualcosa di esotico e lontano, l’universo del Mid-West americano senza però avere una specifica connessione se non quella della voglia di intraprendere qualcosa di nuovo, “nieuw” appunto. “Dakota” significa anche “amico” nella lingua Sioux, ma questo i fondatori della galleria l’hanno scoperto dopo.
E quale quartiere potrebbe essere più adatto se non il “nuovo” Noord? Zona industriale occupata dai cantieri navali in disuso della NDSM, oggi il Noord è un work in progress, in continuo cambiamento. La galleria Nieuw Dakota rappresenta bene questo spirito, con una programmazione artistica che si nutre di stimoli diversi e la volontà di costruire dei ponti con le varie realtà del quartiere.
L’ancoraggio al locale è fondamentale per la direzione artistica che pensa “g-local”, tessendo una fitta rete di legami con il quartiere, gli artisti e le persone che vi abitano, proponendo una riflessione globale. L’idea è quella di arte che mantenga le sue radici laddove è stata prodotta e si apre al mondo esterno, senza però diventare “globalizzata”.
Come lo sottolinea la direttrice Tanja Karreman, Nieuw Dakota non è una galleria commerciale, piuttosto un luogo di sperimentazione artistica che tenta di essere il più possibile indipendente, alternativo alle gallerie mainstream e al mondo istituzionale. Una realtà indipendente in un edificio solo apparentemente anonimo ma che riserva molte sorprese.
Lo spazio all’interno si trasforma sotto le mani degli artisti, così come i progetti cambiano a seconda degli attori che vi partecipano. Così Nieuw Dakota è permeabile a ogni proposta artistica, e tesse delle relazioni a lungo termine con le scuole d’arte, gli artisti che vivono a Noord, la fondazione NDSM responsabile dell’area e gli abitanti del quartiere.
Inoltre, ha stabilito un legame importante con le scuole del distretto, offrendo dei programmi educativi che hanno sponda in appuntamenti pubblici.
A questo si aggiunge ovviamente la programmazione delle mostre e degli eventi, costantemente in bilico tra locale e globale. È difficile riassumere in una sola parola l’attività di Nieuw Dakota: laboratorio di idee, è una galleria in continua trasformazione, così come lo spazio che la circonda.
Una scelta anticonvenzionale che non ha mancato di suscitare perplessità ai suoi esordi, perché il pubblico non riusciva a identificare una direzione chiara e lineare. Oggi Nieuw Dakota è riuscita a trarre beneficio da questa particolarità: è un luogo dove ci si lascia sorprendere, ogni volta in modo diverso, dove il cambiamento è diventato la poetica stessa della galleria.