Niente foto (non autorizzate) ai reali, la stampa si autocensura

Guai a chi tocca il sovrano, anzi guai a chi fotografa il sovrano: l’Olanda è considerato uno dei paesi piú liberi al mondo in tema di libertà d’espressione, a patto questa libertà non finisca per invadere la sfera della Casa Reale. A tale proposito, i media olandesi sono obbligati a rispettare un codice di condotta governativo che impone di non pubblicare foto non autorizzate degli Oranje.

Ne sa qualcosa l‘Associated Press che venne condannata, nel 2009, da un tribunale di Amsterdam a risarcire la “lesa maestà”, con 1000 euro a scatto, per foto realizzate addirittura in Argentina e finite su pubblicazioni non olandesi. La questione accese un vespaio internazionale di polemiche, ma il governo non sembra aver considerato le proprie posizioni in materia, che sollevano tra l’altro non pochi dubbi sul piano della normativa europea.

Ieri sera, un nuovo caso ha sollevato la questione: la foto di Willem Alexander e delle figlie, Amalia e Alexia, wimLex-McDonaldsmentre cenano come gente comune in un Mc Donald di Leiden ha fatto il giro della rete. Lo scatto sarebbe stato realizzato da un dipendente e poco dopo è stato ripreso da un redattore del Telegraaf, Kamran Ullah, che ha twittato in inglese: “Il re Willem-Alexander a cena con le figlie da Mc Donald. Sarebbe possibile altrove?”.

Possibile magari no, ma altrove la stampa può utilizzare foto non autorizzate di capi di Stato e di sovrani. Lo stesso Ullah, come racconta The Post Online, l’unico quotidiano olandese d’informazione ad aver pubblicato lo snapshot, ha poco dopo cancellato il post.

Ridono i cugini belgi: il Gazet van Antwerpen, quotidiano di Anversa, titolava oggi nella sua versione online “ecco la foto che nessuno vedrà in Olanda”, commentando che in Belgio non esistono limiti imposti ai media per quanto riguarda le fotografie della famiglia reale. Limiti che, a dirla tutta, non esistono in nessun altro paese europeo.

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