Door Viridiflavus – Eigen werk, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4910044
Le 300.000 anguille cieche sequestrate la scorsa settimana a Schiphol, sono state liberate nei corsi d’acqua olandesi. Le anguille, dice il portale NU, nuotano ora liberamente nel Randmeren, vicino a Harderwijk.
Gli esperti della fondazione DUPAN, un’organizzazione in partnership tra allevatori di anguille, pescatori e commercianti hanno organizzato questa operazione insieme all’autorità olandese per la sicurezza dei prodotti alimentari dei consumatori NVWA.
La settimana passata, gli uffici doganali dell’aeroporto di Amsterdam avevano infatti trovato 100kg di anguille in bagagli di passeggeri provenienti dal Portogallo e diretti in Malaysia.
Nelle otto grandi valigie che avevano attirato l’attenzione della Security, sono state quindi trovate le anguille che nuotavano vive all’interno di sacchetti di plastica pieni d’acqua.
Incredibilmente, gran parte delle anguille sono sopravvissute al viaggio. Il traffico internazionale di anguille cieche, ossia di anguille giovani, è considerato il più grande crimine al mondo contro la fauna selvatica. L’anguilla infatti è una specie protetta e la sua esportazione è soggetta e regole molto rigide.
Gli esperti, dicono a NU, che la quota di anguille che possono essere consumate nell’Unione Europea è soggetta a un controllo e limitata rigidamente. Tale soglia per tutelare la specie non è al contrario garantita in Asia, dov’è sorto un lucrativo mercato clandestino.